NON PASTORIZZATO
UmOri di Pisa Doble 50g
Insaporitore in polvere, derivato dalla salsa Pisa Doble.
UmOri di Pisa Doble
UmOri di Pisa Doble è una polvere ottenuta dalla lavorazione del residuo solido della Salsa Pisa Doble della CibOfficina.
La Salsa Pisa Doble (Saishikomi-Shoyu di piselli e frumento) è una Salsa Pisa rifermentata con una seconda dose di piselli e frumento. La maturazione della salsa è di almeno 18 mesi.
Una polvere sapida, intensa e delicata allo stesso tempo.
Un insaporitore veramente fuori dal comune!
Le polveri UmOri rappresentano una nuova forma di umami. Si tratta di ingredienti molto particolari, che ci permettono di impreziosire i piatti in modo originale, ma allo stesso tempo sono una sfida alla nostra creatività! Possono essere utilizzate per condire e insaporire sia cibi crudi che cotti, per decorare i piatti, insaporendoli, o per dare colore. L’umami di questa polvere è intrigante e lo si può impiegare in mille modi, il solo limite è la fantasia!
(possibilmente) NON CUOCERE! I fermenti vivi contenuti nella polvere non pastorizzata vengono uccisi dalle temperature molto elevate, per cui va aggiunta, preferibilmente, al termine della cottura o a freddo.
Se ti va, dai un’occhiata alla sezione ricette, curata da Giulia Pieri, per farti ispirare.
Conservare in luogo fresco e secco.
Ingredienti: Salsa Pisa (frumento, piselli, sale marino integrale, acqua, spore di Aspergillus oryzae), frumento, piselli, sale marino integrale, acqua, spore di Aspergillus oryzae
Dichiarazione nutrizionale per 100 g (in grammi):
val. energetico: 222,7 kcal; grassi: 3,6; carboidrati: 38,5;
di cui zuccheri: 9,6; proteine: 27; sale: 36,9.
Prodotto da
Nesler società semplice agricola
strada Sterpaio snc
Viterbo (VT)
Per tutti i nostri prodotti:
Utilizziamo esclusivamente materie prime locali, selezionate e controllate. Non facciamo uso di soia, né di prodotti contenenti OGM o prodotti chimici di sintesi. Nelle schede e in etichetta sono indicati tutti gli ingredienti utilizzati, senza esclusioni.
Il nostro modo di intendere il “locale” tiene conto del clima e degli spostamenti reali che facciamo, oltre che di qualche altra considerazione di buon senso. Se una materia prima è reperibile entro pochi chilometri dall’azienda con un livello qualitativo che ci soddisfa, preferiamo acquistarla qui. Cerchiamo inoltre di stringere rapporti di collaborazione con gli agricoltori più coscienziosi della zona. La cosa che preferiamo in assoluto è produrre noi stessi le materie prime.
Ma se troviamo che un agricoltore lavora con un alto livello di rispetto della Terra e dell’Uomo ed è in grado di produrre alti livelli qualitativi, ci sentiamo di utilizzare i suoi prodotti, anche se vengono da regioni più lontane.
Preferiamo la qualità al concetto astratto di “locale”, preferiamo conoscere i fornitori, preferiamo sforzarci per la qualità, che accettare passivamente delle etichette. Preferiamo il piccolo al grande produttore e… siamo realistici. Il compromesso a volte è fare più strada, piuttosto che abbassare il livello qualitativo. Il nostro “locale” è un “locale relativo” che ci fa usare sale integrale di Sicilia, piselli toscani e legumi del Molise, ad esempio, ma anche verdure nostre, cereali coltivati in Tuscia, nocciole coltivate a pochi chilometri dalla CibOfficina, cipolle dei nostri vicini, e così via.